mercoledì 15 marzo 2017

Essere uomo, essere donna


Sto leggendo in questi giorni I fratelli Karamazov, uno di quei classici così conosciuti che alla fine non hai mai letto proprio perchè li hai sentiti nominare tante volte! 

E' stata, in effetti, una bellissima sorpresa.
Avrei voluto finirlo completamente, prima di fare un commento, ma in attesa di completare la lettura due parole mi scappa di dirle.
Tra i tanti aspetti che si potrebbero osservare su un capolavoro di questa portata, riporto solo una piccola cosa che mi è balzata subito agli occhi. Nell'opera in questione i personaggi sono presenti a loro stessi, sanno quello che fanno e perchè lo fanno e se non lo sanno cercano di riflettere per capire. Sia nel male che nel bene si rendono conto di compiere scelte, consapevolmente, e se ne assumono tutte le conseguenze.  Non capita di ascoltare un personagio nascondersi dietro le colpe di un altro, di giustificarsi vigliaccamente dicendo "Ho sbagliato, però anche anche gli altri...", di alzare le spalle senza cercare una logica spiegazione dei fatti. Chi fa il bene lo fa sapendo che è bene e volendolo fare, altrettanto chi compie il male. Insomma, abbiamo davanti degli uomini, anche quando sono immersi nei vizi e negli assassinii. I viziosi sono viziosi veri e i santi sono santi veri, non bamboccioni che se sono cattivi si sentono trasgressivi e se sono buoni se ne vergognano un pò. 
Mi colpisce così tanto questa umanità cosciente raccontata da Dostoievskij da non riuscire quasi a rendermi conto che è un'umanità appunto, di qualche generazione fa, non una popolazione aliena di qualche pianeta lontano. Eppure c'è una distanza abissale dall'umanità attuale, chiusa sul proprio egoismo infantile da sembrare autistica, che vive a sua insaputa, che agisce a sua insaputa, che sceglie a sua insaputa, che va al bagno a sua insaputa, che a sua insaputa si emoziona e a sua insaputa ferisce, che a sua insaputa è atea o religiosa che tanto fa lo stesso, che guarda il telefonino nella sua mano dove a sua insaputa scrive su Whatsapp cose su cui a sua insaputa metterà un pollice alzato...

Penso: uno degli aspetti più belli del nostro lavoro è di poter aiutare qualcuno ad essere più uomo o più donna, coscientemente, sapendo, volendo, rinunciando alla vigliaccheria inconsapevole di scaricare ogni responsabilità su qualcun altro. Entrare in terapia a propria insaputa e uscirne per volontà propria. 

«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

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