martedì 21 giugno 2016

Ieri una signora...


A proposito di un precedente post sul femminicidio.

Ieri una signora mi raccontava del proprio figlio di cinque/sei anni: "Quando si tratta di mangiare a tavola è un vero problema, mi esaurisce, per il resto tutto bene"..."Ora che ci penso, anche quando è ora di andare a dormire mi dà un sacco di guai"... "In effetti, tutte le volte che deve rispettare delle regole è un continuo 'no', per il resto è un bambino meraviglioso".
Io le chiedo chi dei due genitori è più coinvolto nell'educazione (ma è una domanda ovviamente superflua): "Io, senza dubbio, mio marito è un giocherellone, sta sempre per terra con lui a rotolarsi e a giocare, quando io dico al bambino che deve lavarsi o deve andare a letto mio marito lo difende sempre ed è lui che sminuisce quello che dico".
Ottimo, la santa protettrice degli psicologi non ci fa mai mancare clienti... 
So che la signora dice la verità, senza una punta di esagerazione, purtroppo. Il marito è un'altro esemplare che usa le palle solo come serbatoio per spermatozoi troppo vivaci.
Maschi inutili, inesistenti, senza autorevolezza, senza dignità. Padri a cui i figli, appena diventeranno adolescenti, rideranno in faccia, avendo perfettamente ragione. Padri che si sentono buoni perchè non hanno mai dato uno sculaccione, senza sapere che con uno sculaccione un padre può salvare un figlio.
La signora di ieri è un'altra mogliettina innamorata che non ha saputo mettere in riga il marito - questo è chiaro - figuriamoci se adesso è in grado di gestire questa apocalisse familiare. Qui non ci vuole SOS Tata, ci vuole SOS Provvidenza.
E' piuttosto scoraggiante notare la velocità della progressiva scomparsa dell'uomo occidentale. Uomo non come biologia, ce ne sono ancora in giro, ma uomo come ruolo sociale e identità psicologica. Uomo forte, uomo del "no"  e del "sì" chiari, uomo della coerenza e della verità, uomo della fermezza e della responsabilità, della decisione stabile.

Lei, la signora, ieri rideva, raccontava quel teatrino di burloni che è casa sua, con il figlio che continuerà fino a quarant'anni a giocare col papà (o finchè potrà mantenerlo), trastullandosi nel frattempo con balocchi vari ed eventuali. 
Ridi, ridi. 

La protettrice degli psicologi qualche volta esagera.

«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

1 commento:

Sandor ha detto...

Carissimo Silvio, da una parte capisco il senso di questo articolo. Dall'altra non posso fare a meno di constatare che la mia ex moglie diceva di me cose molto simili, ma non vere. Se avesse parlato con lei le sarebbe sembrata sincera, ne sono certo: eppure, quelle "accuse" erano dettate da un senso di inadeguatezza e di fragilità. Figlia di genitori anaffettivi, non educata a esprimere i sentimenti, pur essendo una ragazza dolce e piena di voglia di vivere non si sentiva sicura della propria capacità di educare e amare i suoi figli. E così, non sopportando che io avessi con loro un rapporto apparentemente più sereno ed equilibrato, si era costruita una sua realtà in parte immaginaria, nella quale io non educavo i figli. Tutto ciò, questo squilibrio emotivo, è stato poi verificato in tempi diversi da tre suoi colleghi, che mi hanno aiutato a dare un senso ad avvenimenti che faticavo a comprendere. Insomma, uomini come quelli che descrive lei ce ne sono di certo. Però, caro professore, a giudicare dal moltiplicarsi di esperienze di uomini normali e tranquilli con vite distrutte dalle crisi delle mogli dopo i 40 anni, penso che andrebbe affrontato anche un altro problema: cioè, come la società di oggi crei in molte donne squilibri, insicurezze e confusione sui valori e sul senso profondo della vita che le rendono delle vere e proprie "distruttrici": di famiglie, di serenità e felicità dei figli, delle vite di mariti (imperfettissimi, per carità) che le amano e alla fine, purtroppo, soprattutto di se stesse. Un abbraccio!