lunedì 25 aprile 2016

Faccio come mi pare (la furbetta)

Mi è capitato di sostare un attimo davanti alla televisione in un momento in cui c'era la moglie di Rutelli, la Palombelli. L'ho vista alla postazione di comando di Forum, quel programma in cui la gente litiga in una specie di aula di tribunale-pollaio chiedendo poi al giudice chi ha ragione e chi ha torto. Non so bene come nè perchè, ma la discussione sulla questione specifica, che riguardava un appartamento conteso, è scivolata sull'evidente volgarità di abbigliamento delle litiganti. La Palombelli, assumendo un tono da pontefice del femminismo cercando di mantenere una sorta di dignitoso distacco, urlicchiava: "Io da giovane, le mie battaglie per vestirmi come mi pare, andando contro quello che diceva mio padre, i fratelli, gli uomini... le ho fatte... ognuno ha diritto a vestirsi come gli pare!). In realtà la Palombelli non veste affatto come le pare, ma tutte le volte che mi capita di vederla è sempre elegantisima e alla moda, firmata e in perfetto Radical-Chic-Style, come il politicamente corretto comanda. E inoltre è abbastanza ridicola nel suo slancio critico verso gli uomini.  A meno che gli uomini contro cui andare sìano per la signora quelli poco potenti che non aiutano a far carriera e a raggiungere salotti buoni...
Palombelli in Rutelli
Comunque la riflessione che mi veniva in mente di fronte alle esternazioni dell'intellettualessa era molto più terra terra: sì, ognuno è libero di fare e impostare la propria vita come gli pare, ma deve avere il coraggio di accettarne anche le conseguenze. Se mi va, posso portare un rolex d'oro e girare di notte in un quartiere malfamato, ma se poi mi rapinano non devo lamentarmi. Se mi va, posso passare la mia giovinezza a divertirmi, ma se poi mi ricordo che voglio un figlio quando il mio fisico è invecchiato e usurato, non posso incolpare il cielo o pretendere di comprare un figlio al laboratorio. Se mi va, posso mettere gonne girocollo e scollature ombelicali, ma se poi qualcuno equivocando mi tratta da... Saluti alla Palombelli in Rutelli.
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«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

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