sabato 16 gennaio 2016

Non è più il tempo del silenzio

Pochi, ma con buoni amici nei mass media, vogliono, in nome di una libertà che riguarda solo loro, definire per legge qualcosa che la natura chiaramente nega: un "matrimonio omosessuale".
Pochi, ma con ricchi amici che li sovvenzionano, vogliono, in nome di una presunta libertà che schiaccia i deboli, che le coppie omosessuali adottino dei bambini.
Pochi, ma con potenti amici nei posti di governo, vogliono comprare l'utero delle donne povere dei paesi del terzo mondo, per metterci dentro i loro semi e fabbricarsi i figli desiderati (ma solo belli e in buona salute).
 Di fronte a questo panorama che ricorda fin troppo da vicino l'orrore nazista, il popolo italiano, quello che non parla in televisione ma paga le tasse e ama i bambini (anche e soprattutto quelli malati e più fragili), scenderà in piazza. Scendere in piazza è un modo di dire, in realtà il popolo italiano formerà un fiume inarrestabile di cuori coraggiosi e di menti libere che inonderà le strade e le piazze di Roma finchè anche i ciechi dovranno vedere e i sordi dovranno sentire.
Chi rimarrà a casa, non potrà più guardarsi allo specchio, sarà giudicato dalla storia e dai propri figli e nipoti. E' un momento drammatico per l'Europa.  Se in Italia, culla della civiltà e maestra di cultura e bellezza si dovesse imporre per legge che chi non vuole o non può essere genitore nel rispetto della natura può comprare bambini sfruttando la carne di donne indifese per i propri desideri sarà la totale fine di ogni società basata sull'amore, sulla diversità, sul diritto di natura, sui principi con in quali il mondo si è retto fin'ora.
Noi il 30 gennaio saremo in marcia. 

La vita non si compra, si protegge

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«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

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