mercoledì 1 agosto 2012

Una carbonara per tre

Una carbonara per tre


Io non ne capisco molto di sport, e non lo seguo quasi per niente.

E per me questo è quasi motivo di vanto.
Ma la squadra di arcieri italiani a Londra mi ha conquistato. Grassottelli, bruttini, vestiti alla pescatora, con la faccia tipica di chi deve sbrigarsi a fare quei quattro tiri, perchè l'aspettano gli amici in trattoria.
Hanno vinto la medaglia d'oro a squadre, lasciando allibiti quei poveri americani che sembravano dei cloni di Ken (quello di Barbie), fustacchioni di plastica siliconata, superpreparati, professionisti e tirati a nuovo. Che soddisfazione, che spettacolo. Questa è l'Italia straordinaria che mi affascina: provinciale, sorniona, ridanciana, volgarotta, incoerente, ma buona. Che l'America non ce la strappi via e ne faccia uno dei tanti marchi da vendere nei suoi centri commerciali del cavolo.











«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

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