mercoledì 25 gennaio 2012

Il vero campo di battaglia

Non è la prima nè l'ultima volta che il mondo si trova ad affrontare problemi grandi e minacciosi.
Ciò che distingue la crisi dei nostri giorni dalle crisi delle epoche passate non è tanto il tipo di crisi, ma il nostro modo di affrontarla.
Per fronteggiare una crisi, una qualsiasi, occorre tenacia, capacità di fare sacrifici, nervi saldi, ma soprattutto un ideale forte che ci aiuti a sprigionare tutte le energie di cui siamo capaci.
Quello che manca oggi è un ideale. Qualcosa per cui valga la pena impegnarsi, qualcosa che sorregga la speranza e sia di conforto nelle ore buie.
C'è chi si è dato da fare nei decenni passati per mettere in ridicolo o demonizzare gli ideali alti. Il massimo che sono riusciti a produrre come sostituti sono state le ideologie: il fascismo, l'antifascismo, l'ecologia, il femminismo, la protesta, infine il relativismo. Scarti da grandi magazzini, nessuna qualità. Così oggi non dobbiamo temere la crisi mondiale, dobbiamo temere il nostro cuore debole, la nostra pigrizia mentale, l'assenza di libertà interiore, la rinuncia a cercare la verità, il nostro io viziato. E' quello il luogo della crisi. E' li che va combattuta.

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