mercoledì 11 gennaio 2012

Davanti alla signora...

... ognun s'inchina. E ognun vuole ripulirsi pure un pò.

La signora naturalmente è la morte. E anche Giorgio Bocca si è  dovuto inchinare. E anche ripulire, a quanto racconta Silvia Giacomoni, compagna di Bocca per molti anni, e sposa novella. Sì, perchè poco prima di morire, Giorgio Bocca, scrittore, giornalista, intellettuale, ex partigiano,  ha fatto la pace con il Creatore, si è riavvicinato alla fede e si è sposato in Chiesa. Non che Bocca, uomo intelligente, sia mai stato realmente lontano dalla fede, ma tra il dire e il praticare di solito c'è un bell'oceano di mezzo. Comunque, già nell'aprile scorso qualcuno si era accorto che il vento tirava da un'altra parte: "Della Costituzione italiana me ne frego. A me importa della costituzione morale. Credo di più al Vangelo che non alla Carta. Mi sembra più convincente, perché nel Vangelo c'è qualcosa di divino che nelle costituzioni liberali non c'è", diceva in un'intervista. E così, con un bell'Amen ha lasciato questo mondo.
Un libro di Pitigrilli
Ma prima di Bocca sono stati innumerevoli gli insospettabili che ad una ragionevole età hanno bussato alle porte del Paradiso: intellettuali scandalosi, comunisti magiapreti, tiranni, idoli del laicismo. Per esempio Oscar Wilde, Antonio Gramsci, Luchino Visconti, Renato Guttuso, Leonardo Sciascia, Pitigrilli, Antony Flew, Renzo Foa, e una schiera di tanti altri scienziati, artisti, professionisti... Fifa? Rimorso? Sensi di colpa? Spiegazioni che non spiegano.
Le profondità del cuore sono insondabili. Mi dispiace per la categoria, ma non c'è psicologo che sia in grado di comprendere (nel senso vero del termine) la dimensione religiosa dell'uomo. Si può studiare la manifestazione esterna del comportamento religioso, ma di ciò che accade all'interno della coscienza o dell'improvviso mutamento di una persona che fino ad un attimo prima scherniva i credenti e un attimo dopo cade in ginocchio a confessare i peccati di una vita, di tutto questo la scienza non può dire niente.
Oscar Wilde
Mi è capitato di osservare dei pazienti che, al termine di una psicoterapia ben riuscita, iniziavano una ricerca religiosa o riprendevano una pratica abbandonata da tempo. Come se la nevrosi, o la depressione, o altri disturbi fossero di impedimento alla dimensione religiosa. Una volta rimossi quegli ostacoli, la persona era libera di soddisfare anche le sue esigenze spirituali. In modo similare a quando il medico riesce a riportare il corpo in buona salute e poi in seguito a questo la vita psicologica rifiorisce. Salute del corpo, salute della mente e salute dello spirito sono in relazione tra loro, ma sono anche distinte e non sovrapponibili. Ci possono essere persone in uno splendido stato di salute fisica e psichica, ma che soffrono terribilmente perchè la loro vita non ha senso. Chiamare questa, depressione, credo sia un'ingenuità. E' uno stato che di psichico ha ben poco, è una lacerazione dell'anima che risiede oltre i confini del corpo e della mente.
Anche se viviamo in'epoca (la prima, senza dubbio) che ha dichiarato la morte di Dio, con le parole e con i fatti - 45 milioni di martiri cristiani nel XX° secolo - il fenomeno delle conversioni ci interroga e ci provoca, scompagina le teorie e stimola sempre nuove domande. 







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