giovedì 7 dicembre 2017

La stupidità di voler essere diversi

Diceva Chesterton che il fatto dell'identità è il limite imposto alle cose umane (da "L'osteria volante"). Verissimo, l'identità fa sì che ogni cosa sia proprio quella e non un'altra. E che, quindi, essa possa mutare gli aspetti più accidentali, superficiali, ma non possa diventare un'altra, cioè cambiare essenza.

Tu sei tu, sei solo tu, nessuno al mondo può essere te. Puoi amarti, puoi odiarti, ma nulla ti potrà mutare da ciò che sei nella tua essenza. E' l'esaltazione della tua persona, ma nello stesso tempo è il limite che ti viene imposto dalla natura. Puoi realizzarti in modo tale da essere te stesso alla massima espressione possibile (e ci vorrà una vita per riuscirci), o potrai annichilirti, imbruttirti, mortificare le tue qualità fino ad autodistruggerti. Ma non potrai modificarti. Perchè tu sei questo, e nient'altro.

Non sempre vecchiaia porta saggezza
Oggi viviamo in un tempo che si oppone alla natura - con buona pace dgli ecologisti, dei verdi, dei vegani, e degli altri pseudo vegeto/idolatri - perchè odia di sentirsi creatura invece di Creatore. Un tempo in cui gli uomini non tollerano i limiti legati alla propria identità e pretendono di autodeterminarsi, cioè di decidere loro cosa vogliono essere, in base ai caprici, alle mode o alle emozioni del momento. E raggiungono l'apice del ridicolo e dell'orrido, perchè quando uno vuol farsi da solo diverso da quello che è riesce a produrre solo caricature grottesche e penose. 

La natura, che si esprime attraverso la biologia, la chimica, la psicologia, ecc. non si può violentare. Tu sei questo, se vuoi essere diverso ti metti contro il progetto naturale che esiste su di te, quindi ti deturpi e poi ti suicidi. Mi dispiace darti questa notizia, ma tu non sei Dio.

Sotto il tatuaggio la debolezza

















«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

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