mercoledì 23 marzo 2016

Alcune note sulla psicoterapia e sulla malattia mentale

La realtà è ciò che è, indipendentemente dalla lettura che ognuno può farne. 
Una persona in grado di conformare la propria percezione interna alla realtà esterna è una persona con cui si può aprire un dialogo, partendo da una base condivisa.

 Chi è affetto da malattia mentale non riesce (in misura ampiamente variabile da persona a persona) a distinguere tra realtà diverse, tra mondo interiore e mondo esteriore, tra frammenti di pensiero e frammenti di realtà. Il suo io non è integro.
Lo spazio di libertà può essere usato come unità di misura del benessere, sia fisico che psicologico. Maggiore è la salute maggiore la possibilità di agire da persona libera. Ne deriva una possibile chiave per definire la psicoterapia: disciplina che serve ad ampliare i margini di libertà di un individuo rimuovendo quei nodi che limitano uno sviluppo integrale della persona.
Non si deve mai identificare un paziente con la sua malattia. Lo psicologo interagisce con una persona che in un certo momento della vita per certe circostanze soffre di un determinato problema, ma lo sguardo deve essere sempre sulla persona, mai sul problema.

«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

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