giovedì 5 novembre 2015

Il fisioterapista della famiglia

Alcune volte nel corpo spuntano certi doloretti o disturbi di cui non cogliamo facilmente l'origine. Così prendiamo antidolorifici e  analgesici per cercare una soluzione. Poi magari qualcuno ci consiglia di farci vedere da un fisiatra, ed esce fuori che i doloretti insospettabili dipendevano dalla schiena, dalla postura. Così magari basta un ciclo di mobilizzazione o di rieducazione posturale e tutto va a posto. Si trattava di correggere uno sbilanciamento, di allungare la colonna, nulla di straordinario, però era quello che ci voleva.
La famiglia può essere assimilata ad un corpo umano. Talvolta ci sono dei sintomi psicologici o relazionali, o affettivi, di cui non si comprende bene l'origine. Molti pensano subito a ricorrere agli psicofarmaci, altri si arrampicano sugli specchi per cercare delle cause dirette, ma certe volte la verità è piuttosto semplice. Occorre osservare la componente portante, la colonna vertebrale della famiglia, cioè la coppia. Bisogna individuare squilibri, carichi eccessivi, difetti di relazione. Serve un delicato ma incisivo rimaneggiamento delle delicate armonie di coppia per ristabilire la giusta proporzione tra le parti e la ridistribuzione dei ruoli. A volte bisogna incoraggiare l'uomo ad uscire dall'ombra, a volte bisogna aiutare la donna ad essere più collaborativa, talvolta bisogna invece limitare il peso per alleggerire tensioni. Insomma, in certe situazioni uno psicoterapeuta si sente come un fisioterapista, ma sotto le sue mani non ci sono muscoli e ossa, ma persone da rimettere in sincronia con tutte le altre del sistema...

«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

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