domenica 23 maggio 2010

A distanza di qualche mese si ragiona meglio...

...Così, approfittando di questo fine settimana mi sono visto con calma Avatar. Niente da dire sugli effetti speciali, che ci sono, sono belli, e sono ovviamente il punto di forza del film. D'altronde la tecnologia va avanti e anche il cinema ne beneficia. La cosa che però più salta all'occhio è che tutto il baraccone degli effetti super speciali sia messo a servizio per farne un potente inno al neo-paganesimo e al culto della dea madre.
Pandora è un giardino incantato in cui tutti sono connessi con tutti, in un trionfo di eco-buonismo in cui l'uomo è solo il demoniaco distruttore. In Pandora regna sovrano un essere femminile che è sia l'insieme dei viventi, che la regina che ascolta le preghiere fatte sotto alberi speciali, catalizzatori delle varie connessioni. Questo culto, che riprende quello antico neo pagano di Gea - la madre terra - oggi tornato molto di moda, è evidente nel film, con quelle danze ipnotico-sciamaniche ondeggianti che spingono alla perdita dell'identità personale per sciogliersi in uno stato indifferenziato, in cui non ci sono più io o tu, ma solo "il tutto sacro". Ulteriore elemento che sostiene questa ipotesi del culto della dea madre è fornito dall'analisi dei personaggi. Quelli femminili sono tutti buoni e solidali, sia nel popolo dei Nav'ì che tra gli umani. I personaggi maschili o sono carogne, o diventano buoni solo sottomettendosi al potere delle donne-sciamano. Avatar, è proprio un film a 3D: Donne, Donne e ancora Donne.

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