martedì 12 gennaio 2010

20 e lode

Una ricerca inglese ha mostrato come nelle conversazioni tramite internet o telefono i ragazzi usino un vocabolario limitato, non sueriore alle 800 parole. In un terzo delle conversazioni addirittura non vanno oltre le 20 parole; sebbene i termini a disposizione nella lingua inglese siano circa 40.000. In Italia non va meglio. E anche se usciamo dalle strettorie del linguaggio dei messaggini e ci inoltriamo nelle normali conversazioni con persone in carne ed ossa il quadro è equivalente.

Cosa significa? Dal punto di vista del funzionamento del pensiero è un brutto segnale. La nostra conoscenza del mondo è veicolata dalle parole; è la precisione e la vastità del vocabolario che definisce la precisione e la vastità della mente. Ragionare è un'attività in cui la verbalizazzione ha un ruolo sostanziale. Più si padroneggiano le sfumature linguistiche più sono efficaci il pensiero critico e la capacità di distinguere, che sono alla base del corretto ragionare.
Dal punto di vista del comportamento, la questione è altrettanto seria. Descrivere con parole esatte il proprio stato d'animo, le proprie emozioni e i propri desideri vuol dire dominare se stessi e i propri impulsi, controllare il tempo, gestire l'aggressività, migliorare i rapporti sociali, fare scelte più sicure.

Come intervenire? La competenza linguistica e la ricchezza del vocabolario si impostano nei primi anni di vita. Superati i 10/12 anni il più è fatto (o disfatto). Alcuni consigli per i genitori:

1. Limitare la televisione ad un massimo di un'ora e mezza al giorno.
2. Preferire programmi per bambini più lunghi e con un racconto al loro interno piuttosto che cartoni di pochi minuti, visti a ripetizione uno dopo l'altro.
3. Aspettare a mettere i bambini davanti al computer, quanto meno non prima degli otto anni e sempre in compagnia di un adulto.
4. Regalare un cellulare non prima dei dieci anni.
5. Non andare al cinema più frequentemente di due volte al mese (ma è già troppo).
6. Permettere al bambino (fin da piccolissimo) di giocare da solo o con altri coetanei per lungo tempo, anche ore, senza disturbarlo, a meno che il bambino stesso non chieda coinvolgimento.
7. A tavola mai tenere il televisore acceso, mangiare insieme e raccontarsi la giornata.
8. La sera favole o letture da libri di racconti

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