mercoledì 19 settembre 2007

I forzati del sorriso

Leggo che c'è in giro una nuova macchina fotografica digitale che ha una caratteristica particolare: riconosce il sorriso. In pratica, se tu vuoi fare un ritratto ad una persona ed usi questa funzione, la macchina punta il viso che hai scelto e aspetta a scattare fichè la persona non sorride; appena le labbra si estendono e si mostra qualche dentino, click! Il gioco è fatto.

Non siamo più padroni nemmeno di essere seri. Siamo i forzati del sorriso, ridere e ancora ridere. Il mondo di plastica esige il buon umore, tutti a gardaland a divertirsi, nei centri commerciali e nei fast food con le facce riflesse nelle vetrine colorate, invitanti e - naturalmente - sorridenti. Guai ad apparire pensierosi anche solo in una foto, il pensiero va abolito; "Fai la cosa giusta!", direbbero quegli imbecilli dei film americani, ovvero divertiti e sorridi. Non per niente sono gli americani gli inventori dei parchi di divertimento, utili posti dove la gente che ha problemi invece di pensare a come risolverli, si anestetizza tra luci, musica ed emozioni a pagamento, tutto piuttosto che ragionare. Perchè dal ragionamento derivano delle scelte, dalla risata (soprattutto a stomaco pieno) deriva solo un gran rutto.

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