venerdì 27 ottobre 2006

E' tutto mio!

Probabilmente al presidente americano Bush quando era piccolo sono mancati degli sculaccioni. I bambini generalmente pensano che sia tutto loro, una penna, un gioco, il sole, tutto ciò che attira la loro attenzione è loro. Un esemplare maschio di sei anni - un tantinello viziato - che ho conosciuto tempo addietro, passeggiando sulla spiaggia esclamava: "Cosa fanno tutti quei bambini nel mio mare?". Ma uscite simili a quell'età fanno sorridere. Quando però i bambini crescono devono capire che non tutto è loro e che ci sono anche i diritti degli altri. Talvolta questa operazione di comprensione della realtà passa anche attraverso qualche amorevole scappellotto, "ad corretionem", dicevano i latini.
Evidentemente il piccolo Bush non ha avuto nessuno che si sia seriamente occupato di lui. Nessuno che amorevolmente gli abbia detto: "George, no, questa pistola non è tua, è del signor poliziotto"; o anche: "No George, non puoi occupare con i tuoi presidenziali piedini questo spazio, è già preso dai calli di papà". Così, il piccolo George, dalla pistola alle bombe intelligenti, e dalla mattonella all'intero mondo, è cresciuto con l'idea che tutto sia suo. Ultimamente, attratto dal Medio Oriente, George ha mandato i suoi soldatini ad occuparne spazi e a bombardarne le popolazioni. A chi gli chiedeva sommessamente il perchè di tanto accanimento lui candidamente rispondeva che là i cattivi nascondevano le armi di distruzione di massa. Naturalmente senza uno straccio di prova (nè sulle armi nè sui cattivi) ma, si sa, i bambini sono subito pronti a trovare qualche scusa, e poi ti guardano con quegli occhioni, come fai ad arrabbiarti? Ma negli ultimi tempi l'interesse del maschietto del Texas si è ampliato. Probabilmente la sua crescita ha finalmente portato George ad uno sviluppo anche spirituale. E, infatti, il piccolo ha rivolto gli occhi al cielo, e commosso da tanta bellezza ha pensato: "Pure questo è mio". Così pochi giorni fa il Presidente ha detto che nessuno ha il diritto di appropriarsi dello spazio, solo l'America (anche questa è sua) potrà «Svolgere senza intralci operazioni nello spazio per difendere i propri interessi». Qualcuno, forse un vecchio educatore di antica scuola, ha provato a richiamare dolcemente Bush all'ordine: "Suvvia, amore, non ti sembra di pretendere un pò troppo?". Ma lui, indispettito dall'osservazione, ha pensato: "Quasi quasi mi prendo pure la stampa e internet, così non ci sarà più nessuno a criticarmi". E, così, abbiamo saputo che i suoi camerieri stanno catalogando tutto ciò che si pubblica nel mondo per scoprire se ci sia qualcuno che osa mettere in discussione le scelte di Georgino. Ma ha ragione ad arrabbiarsi, perchè non volete che giochi? Benedetti, non capite che il Presidente è rimasto bambino dentro? Io - se potessi - vi tirerei le orecchie, anzi vi metterei in prigione, vi torturerei, e senza nemmeno passare attraverso un giusto processo. Peccato che in Italia non si possa fare. In America, invece... tanto anche la legge è sua!

1 commento:

Matteo Mazzoni ha detto...

Bravo Silvio! Anche qui hai un gran coraggio (oltre che perfettamente ragione)...