venerdì 17 novembre 2017

Copio e incollo  con grande soddisfazione:

I pediatri americani escono allo scoperto con un documento chiarissimo, rigoroso sotto il profilo scientifico e decisamente coraggioso sul GENDER. Vi proponiamo una sintesi in italiano, un nostro commento e l’originale in inglese (pdf).
SINTESI:
  1. La sessualità umana è oggettivamente binaria: xx=femmina, XY= maschio.
  2. Nessuno è nato con un genere, tutti sono nati con un sesso.
  3. Se una persona crede di essere ciò che NON è, questa situazione è da considerare quantomeno come uno stato di confusione.
  4. La pubertà non è una malattia e gli ormoni che la bloccano possono essere pericolosi.
  5. Il 98% dei ragazzini e l’88% delle ragazzine che hanno problemi di identità di genere durante la pubertà li superano riconoscendosi nel proprio sesso dopo la pubertà.
  6. L’uso di ormoni per impersonare l’altro sesso può causare sterilità, malattie cardiache, ictus, diabete e cancro.
  7. Il tasso di suicidi tra i transessuali è 20 volte superiore a quello medio, anche nella Svezia che è tra i paesi più LGBT-favorevoli del mondo.
  8. E’ da considerarsi abuso sui minori convincere i bambini che sia normale impersonare l’altro sesso mediante ormoni o interventi chirurgici.
COMMENTO:
La “American College of Pediatricians” (seconda per importanza tra le due società americane di pediatria) prende posizione in modo chiaro, dal punto di vista medico, sulla pericolosità dell’ideologia gender e di alcune sue ricadute devastanti sulla vita dei bambini. Si tratta di un fatto molto positivo, perché finora nel conformismo generalizzato anche la classe medica su questioni di questo tipo si è perlopiù unita al coro più “alla moda” e più politicamente corretto. E’ incoraggiante trovare per una volta una affermazione (molto chiara e quasi dura) dei dati della realtà, riconoscibili da ognuno, non inquinati dall’ideologia dominante.
(Dr. med. Fabio Cattaneo, Medicina & Persona)


C'è poco da aggiungere. C'è molto da condividere.


"Dire la verità è un atto rivoluzionario" (George Orwell)

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