giovedì 31 agosto 2017

Stupri estivi, le parole non dette

I clandestini che si introducono abusivamente in Europa fanno altrettanto nel corpo delle donne. Un'estate di stupri di stranieri ai danni di donne e ragazze che liberamente si muovono nelle nostre città.

Liberamente? L'occidente in effetti ha un problema con la libertà. che gli stranieri hanno drammaticamente portato alla luce.

Proviamo a vedere la questione stupri con altri occhi. 

Consideriamo le cose come fa l'extracomunitario medio che: al suo paese vede le donne ingabbiate in un ruolo di servizio e sudditanza assoluta, bastonate qualora il padrone (padre/marito/comunità) lo ritenga necessario, uccise o abbandonate qualora il padrone (padre/marito/comunità) lo ritenga giusto, sposate da bambine qualora il padrone (...) lo decida, comprate quando (...) ecc. ecc. L'extracomunitario, che per lo più non è andato mai a scuola o comunque ha frequentato scuole del suo paese, sbarca in Italia e vede, non potendo ascoltare data la sua pessima conoscenza della lingua, tanto più della cultura italiana: cartelli pubblicitari dove il corpo delle donne viene usato per vendere lavatrici, programmi televisivi dove il corpo delle donne (spesso accuratamente sconnesso dal cervello) viene usato per tenere alta l'audience, osserva ragazzine quindicenni che alle tre di notte passeggiano da sole con tutta l'imprudenza della loro età, vede mamme che portano in giro le loro figliole conciate ancor peggio di loro, ignorando o meglio ricercandola, l'attenzione che attirano su di loro. L'extracomunitario medio cosa pensa a questo punto? Che l'Europa è il paese del Bengodi, dove la carne femminile è bene comune e lui non si tira indietro.

Perdonate la brutalità, ma per ragioni di lavoro io vedo e parlo spesso con extracomunitari, capisco senza approvarle anche le loro (sbagliate, ma vaglielo a spiegare) ragioni.
Ma anche se volessimo spiegargliele, sarebbe difficile e non certo per motivi linguistici. Infatti dovremmo dirgli che le donne hanno la stessa dignità degli uomini, ma lui ci chiederebbe perchè allora vanno in giro presentandosi come oggetti in vetrina valorizzando solo l'esteriorità. Dovremmo dirgli che le donne non si toccano, ma lui ci chiederebbe perchè allora hanno dei modi con cui palesemente manifestano la voglia di essere desiderate. Dovremmo dire che la nostra cultura ha delle regole, e lui ci chiederebbe perchè noi siamo i primi che diamo prova di ignorarle. Dovremmo dire che in Europa grazie al cristianesimo la donna è stata nobilitata e affrancata dalle condizioni in cui il paganesimo la teneva, ma lui ci chiederebbe ragione del fatto che oggi il cristianesimo è così tenuto in bassa considerazione, a cominciare dagli stessi cristiani. E così via. Una battaglia persa.

L'occidente ha un problema con la sua stessa identità. In nome della libertà assoluta ci siamo autodistrutti, abbiamo lasciato che il potere ci facesse rinnegare le nostre radici e la nostra bellezza, la nostra dignità e la nostra cultura, così abbamo perso la forza che ha sostenuto lo sviluppo del continente nei secoli e siamo diventati carne da macello. E abbiamo dimenticato del tutto cosa significa davvero libertà. 

Il problema non è degli extracomunitari. Potremmo gestire facilmente i flussi migratori e impostare una gestione del problema intelligente e lungimirante. Potremmo fare tante cose per lo sviluppo dei nostri popoli, potremmo, ma non lo faremo. Perchè dovremmo avere il coraggio di riscoprire il nostro passato e criticare buona parte del nostro presente, riscoprire la cultura che ci ha reso grandi, le ragioni del nostro essere occidentali, ragioni che dovevano essere finalizzate al servizio nostro e degli altri paesi e invece sono sate dirottate verso un egoistico colonialismo. Dovremmo fare un Mea Culpa grande come una casa per essere stati violentati innanzitutto da una classe politica ignorante e parassitaria, venduta al Potere, senza dignità, ladri di polli di una statura pari ad un disonesto ammnistratore di comdominio . E poi per esserci fatti volentare i nostri figli dalla droga, dall'alcool, dalle discoteche che li tengono imprigionati fino al mattino per rivomitarceli fuori all'alba distrutti e prosciugati. Altro che libertà.

Donne violentate? E' l'ultimo, penoso e terribile epilogo di una violenza iniziata molto prima dello sbarco dei clandestini, Stupri del cuore, prima che del corpo.

Come ho ricordato spesso non sono fiducioso sul recupero di questa nostra società. La società occidentale è allo stadio terminale e gli extracomunitari non sono la causa, sono la conseguenza, sono quelli a cui è stata fatta annusare la puzza di cadavere e sono corsi a nutrirsi. 

Non credo ad un recupero, almeno a breve termine. Sono però fiducioso nel potere che ha la famiglia (almeno le poche famiglie sane che ci sono) di conservare al suo interno i semi buoni di un passato giusto e trasmetterli ai propri figli. Quando intorno a noi la sterilità della rassegnazione avrà raggiunto il suo culmine   questi semi buoni, fecondati da una presa di coscienza autentica, saranno la speranza di un rinnovamento profondo dell'Occidente. 

«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

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