giovedì 9 febbraio 2017

Non spegniamo la luce

Se ci affacciamo sul grandioso rumore di fondo dell'informazione quotidiana via radio, internet, giornali o televisione, ci rendiamo conto che oggi viviamo in una vera società della bugia. E' tutto un'enorme brulicare di notize sparate in giro che vengono smentite il giorno dopo, o pseudo teorie scientifiche che non superano nemmeno la prova del buon senso, pettegolezzi e  chiacchiere che a distanza di poco tempo si scoprono inventate apposta per danneggiare qualcuno. Nemmeno le grandi testate si sottraggono a vere e proprie bufale (tanto la gente ha la memoria corta), anzi sono in prima linea per inventare storie inesistenti o attribuire responsabilità ad innocenti e viceversa. Si dirà, ma le notizie false sono sempre esistite, chi aveva il potere spargeva bugie per rafforzarlo, creando ad esempio nemici inesistenti, e chi non l'aveva diffamava per conquistarlo... Certo, sicuramente l'uso dell'inganno ha sempre fatto parte della strategia, e le chiacchiere inventate di sana pianta su qualcuno  hanno sempre caratterizzato la vita sociale, ma erano stratagemmi o debolezze che avevan sempre un qualcosa di anomalo e di estraneo rispetto ad una verità che era comunque un valore riconosciuto, ricercato e apprezzato.
Adesso sembra ci siano stati due cambiamenti importanti, uno è la massificazione della bugia, attraverso un uso indiscriminato, acritico ed ignorante di tecnologie di una potenza straordinaria che diffondono falsità in maniera capillare; il secondo è il rifiuto globale del concetto stesso di verità che viene accantonata dietro il concetto di "opinione", la mia opinione, ovviamente, che dura un anno, un giorno o un semplice click su "mi piace" su Facebook.
Questa imposizione della bugia, dell'opinione sulla verità porta ad una società ancor più che liquida, direi schizofrenica, società delle contraddizioni vissute senza contraddizione. Una società quindi malata e abitata da cittadini che possono credere a tutto, al contrario di tutto, alla compresenza di tutto, perciò a niente.
Dal punto di vista psicopatologico, questa situazione ha delle ripercusioni notevoli, ad esempio il diffondersi di disturbi paranoidei, caratterizzati da pensieri sospettosi e/o complottisti, ideazioni che qualcuno ce l'abbia con me, che ci sia qualcuno che mi voglia far del male, che tutto sia diverso da come ce lo raccontano, ecc. Ma altra conseguenza è pure il vivere una vita narrata, esibita  mostrata in vetrina e quindi mutevole come ogni vetrina che si rispetti, a scapito di una vita autentica della quale non possediamo più le coordinate.
Reagire a tutto questo non è facile, ma direi è necessario. Le risposte che qualcuno propone però non convincono. Per esempio la signora Boldrini alza quanto può la sua flebile voce per denunciare l'abbondanza di balle su internet e propone un controllo che è vera e propria censura, in cui alcuni autorevoli "Cacciatori di bufale" (pensa un pò) possano essere i Controllori dell'informazione e distinguere loro cosa è vero e può passare da cosa è falso e deve essere bloccato. Ora, ai tempi della dittatura sovietica sarebbe scattato un bell'applauso e una bella promozione per la Signora, ma siccome non abbiamo nostalgia per certe epoche è meglio lasciare la Boldrini così com'è, assicurandole la sua ricca retribuzione purchè non si sprema troppo.
Il Re è nudo!
In effetti vivere in un'epoca di menzogna è la nostra condizione, ma sopravvivere senza farsi trascinare in un vortice di non-verità è possibile. Come è possibile sviluppare un istinto a riconoscere la voce della verità e a smascherare gli imbrogli. Qualche esercizio è raccomandabile: 1 Decidiamo di amare la verità come amiamo la luce che illumina il mondo, amiamola e pratichiamola senza risparmio e senza pietà, nelle cose piccole e nelle cose grandi. 2 Chiamiamo le cose col loro nome. 3 Non usiamo pigramente parole o frasi che tutti usano, se prima non abbiamo valutato pienamente la loro verità. 4 Non raccontiamoci favole: se la nostra vita è deprimente non fingiamo di essere felici, ammettiamo che è deprimente, è il primo passo per modificarla. 5 Non allontaniamoci dalla realtà, mai e per nessun motivo. Ci sono molti modi per dire la verità, alcuni anche gentili e cortesi, mai ricorrere alle bugie. Se la verità in qualche momento non è proprio praticabile stiamo zitti, abbiamo sempre un'alternativa sana alla falsità.

«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)













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